porte
murate
si ergono
tra palazzi
umani
stagliati
in alto
da piccoli
estranei sè
sospesi
all’interno
movimenti
in parallelo
riflettono
luci
che inebriano
si astrae
l’agire
che scollato
da intenti
vi si rifugia
e per paura
del dubbio
si àncora
a staticità
permane
il senso
dell’attesa
ma il sé custode
germina
libertà
nel frammentare
l’esistere
Lycia Mele
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