Ombre da “Le città #invisibili” di Italo Calvino /2

#7
Il respiro
avvolge
spazi
ancorati
ricordi
dell’anima

#8
Il presente è
Nel suo
Esser passato
Che l’anima
Percepisce
Nel Disperdere

#9
Umanità
Luogo
Dell’esistere
Tra luci
Che accecano
E Smarriscono

#10
Noi specchi
Di riflessi interrotti
Avvolti ai limiti
Dell’inconsapevole
Esistere

#11
Noi esili
comparse
dell’eterno
mesciare
vino
nei boccali
Divenuti
ebbri
per gustare

vivere

Lycia Mele
© Riproduzione riservata

Paul Chan Prima 2005
Paul Chan
Prima 2005

Ombre da “Le Città #Invisibili” di Italo Calvino

#1
respiro
il nulla
d’esser
ricordo
sazia
di mondo
ombra
di Verità

#2
è giocarsi
nel Tempo:
cucire
e stramare
l’esistere

#3
Sogni
riflesso
di desideri
che salto
di vita
veste

di ricordi

#4
Occhi
rubano il tempo
dono per l’anima

nei ricordi

#5
sentieri di vita
dove tempo
evoca il ritorno
al bivio del cuore

#6
Ieri Oggi Domani
Luoghi di eternità 
Dispersi in me
Antro d’infinito

Lycia Mele
© Riproduzione riservata

Progetto culturale di Paolo Costa, Hassan Bogdan Pautàs e Pierluigi Vaccaneo
http://twitteratura.it/

Paul Chan Quinta,2006
Paul Chan
Quinta,2006

Innamorarsi

a C.

deporre
amore
tra fusioni
d’ombra
e luci
che ispirano
attese
cime
del medesimo
ghiacciaio
che silente
modifica
il fluire
oceano
cogliendo
diversità
nel sentire

innamorarsi

Lycia Mele
© Riproduzione riservataimage

11.9.2001 #pernondimenticare

Mai dimenticherò
ceri di cristallo
ardere silenziosi

accanto Nullità
-azioni recise a logiche-
avvitata su coscienze deviate

Mai dimenticherò gabbiani
uomini feriti
in caduta libera

sorretti da sguardi
-pietre parlanti-
avvolti ad ali
teli candidi segnali

Pregano
graffiando aria
aiuto divino

Divorato il vuoto
ad espiazione dei peccati
travasano Sogno

divenuto Realtà
scegliendo di vivere
l’ultima libertà

Lycia Mele
© Riproduzione riservata

Gino Severini Simultaniety of centrifugal and centripedal groups 1914
Gino Severini
Simultaniety of centrifugal and centripedal groups 1914

Penso che la guerra sia la peggiore “invenzione” creata dall’uomo. Uccidere civili,spesso donne e bambini di qualsiasi nazionalità solo per scopi utilitaristici o per mire espansionistiche è abominevole. Congela umanità fino a farla sublimare nel nulla. La guerra esprime la nostra nullità di uomini. Lycia

Gabi Minedi

Il linguaggio espressivo-simbolico dell’artista Gabi Minedi si sta imponendo sempre più non solo in Italia ma anche in ambiti internazionali. Nel 2014 l’artista esporrà le sue opere nella patria dei fiumi che parlano di colori: la  Cina. La città che ospiterà la mostra sarà Pechino.

Il suo linguaggio espressivo  appare con evidenti segni di rottura con le precedenti definizioni dell’arte contemporanea. Penso all’arte Concettuale qui superata con la predilezione di tecniche espressive che più si avvicinano alla Transavanguardia.

Si parte da un figurativo in cui la materia plasmata, offre nuove interpretazioni  di un reale ricostruito diverso, deformato, talvolta grottesco. Sono opere dal tratto deciso, netto non inducono a ripensamenti. Sembra  che vogliano graffiare, incidere la realtà per poterla modificare e forse comprenderla. Inseguono sogni e desideri di mutazioni dove le immagini scorrono riflesse o forse in parallelo, ma dove per l’evanescenza (riflesso) e la distanza (le rette parallele non hanno punti in comuni) non si riesce a vederle nel loro nitore. Solo con l’ironia o con il sogno sarà possibile penetrare il reale e raccogliere slanci vitali fautori di nuove conoscenze.

Un urlo d’inquietudine per il desiderio di modificare qualcosa che invece è statico, immobile, restìo al cambiamento.

Gabi Minedi Da Roma a Santa Fe 2013
Gabi Minedi
Da Roma a Santa Fe 2013

Le tele colpiscono per l’utilizzo di colori puri, intensi, violenti che fanno trasparire vitalità, aria di vita ma solo “in potenza”. Affiora anche un velo di malinconia, espressa  dalla “solitudine” della figura posta al centro della tela e nell’utilizzo di toni cromatici scuri.

La staticità della forma umana ci porta ad indagare sulle anime di questi personaggi deformi, ridicoli, inadatti alla realtà dell’apparenza. Da qui forse l’esigenza dell’artista di creare luoghi immaginari, quasi di rifugio in cui si contempla, si pensa, si crea.

Gabi Minedi Il Re di Latta e altre Storie 2013
Gabi Minedi
Il Re di Latta e altre Storie 2013

La sua arte potrebbe essere sociale e politica. Coinvolge e crea riscatto. Il limite viene superato. Ci si accetta per crescere, per ritrovarsi e ripartire con più slancio e dinamismo creativo. Le figure non sono esili, rinnegando i canoni estetici imposti dalla contemporaneità,  sembrano gradire  la loro diversità. Come ci ha insegnato Montaigne accettare i cambiamenti, se impossibilitati a modificarli, è sinonimo di saggezza perché stimolati a scrutare, a studiare per evolverci.

Gabi Minedi Amore bello 2010
Gabi Minedi
Amore bello 2010

Appare l’apoteosi della saturazione quasi a definire il profondo disagio interiore causato dall’attuale involuzione storico-sociale.

La semplicità delle figure potrebbe esser interpretata come un’avversione nei confronti dell’odierna cultura consumistica, dedita all’eccesso e tesa alla conquista di deserti dell’anima. Poiché dominano il centro della tela, in maniera ripetitiva, sembrano racchiudere il monito dell’artista su come sia necessario ritornare al valore e al ruolo della persona, dell’io pensante, creativo bandendo la pura materialità che distrae sentimenti e inibisce il vivere. Inoltre se si desidera donare un  volto ai sogni bisogna guardare con occhi vivi, creativi e non semplicemente vedere.

Gabi Minedi Alternative 2011
Gabi Minedi
Alternative 2011

Pur non essendoci dinamismo, le tele invocano movimento, evoluzione alla ricerca di trasformazioni che aiuteranno l’essere a superare la malinconia esistenziale con cui l’uomo convive fin dalla sua origine. Gabi Minedi ci insegna a “rifletterci” verso il nostro sé, ricercando quella armonia che alimenterà il nostro vivere pur accettando la diversità.

Gabi Minedi Minedi in Wonderland 2013
Gabi Minedi
Minedi in Wonderland 2013

Supportati da forte razionalità li vedo come quadri-gnoseologici e da fruitrice dell’opera contemplo il luogo senza tempo inseguendo verità e, al pari del lettore di Proust nella Ricerca del tempo perduto, “per leggere in me stessa” e quindi ritrovarmi e ri-conoscermi.

In alcuni personaggi l’artista sembra evocare  il mondo fantastico di “Alice nel paese delle meraviglie”. Come il coniglio rappresentato che ricorda il Coniglio Bianco. Questo passaggio dalla realtà alla fantasia può esser visto come un viaggio iniziatico per acquisire conoscenze. Alice a seconda delle circostanze cresceva o rimpiccioliva.

Gabi Minedi  Clandestine 2013
Gabi Minedi
Clandestine 2013

Quindi ci si può evolvere ma si può anche regredire. Forse si allude a trasformazioni ed evoluzioni in cui la persona cresce nella consapevolezza del divenire che è acquisizione di conoscenza  ma  dove tutto può essere tutto e/o il contrario di tutto.

Alice/Gabi si addentra alla scoperta del mondo in cui  viene a definirsi l’io pensante che interagisce con un reale denso di significati che si presentano e permettono la formazione del proprio modus pensandi et vivendi.

Gabi Minedi Hide's bag 2009
Gabi Minedi
Hide’s bag 2009

Ma lo spazio in cui il pensiero è libero di vagare è il luogo della felicità e dell’armonia non solo di verità. Ognuno di noi lo  possiede, deve solo affrontare il viaggio della conoscenza per ritrovarlo.

Lycia Mele
© Riproduzione riservata

Parole recluse

Il tuo pensiero
Insegue il mio
In parallelo

Si Avvita
A Parole
Recluse

Per varcare
La soglia
Di un esistere

Parco
Di sogni

Lycia Mele

(© Riproduzione riservata)

Enzo Brunori Gabbiani 1983
Enzo Brunori
Gabbiani 1983