All’Archivio Mario Cervo #nonmollaremai di Tommy Rossi : prevenzione oncologica e musica … per mano

Olbia, 24 Maggio 2023 – Ad Olbia esiste un luogo incantato, un piccolo giardino immerso tra stradine affastellate di quartiere. Spazioso. Informale. Ogni angolo respira musica e la memoria sconfigge l’oblìo in eterno silenzio. 

Parlo dell’Archivio Mario Cervo e dell’Associazione Culturale che lo gestisce, sempre più attiva nel promuovere eventi diversificati che lasciano segni indelebili nell’anima dei presenti: sia per le tematiche proposte che per l’atmosfera, densa di energia che si respira.

Alle volte penso sia dovuto alla passione per la musica di Mario Cervo, alla sua inquieta curiosità, alle sue costanti ricerche tangibili per l’immensa mole di musica archiviata.

Ebbene sì, si percepisce una sua “velata presenza”, forse l’intenzione di consenso, riposta in un abbraccio per il lavoro di ricerca, tutela e divulgazione della tradizione musicale sarda, svolto dai suoi famigliari in un continuum con il suo precedente lavoro di raccolta.

Tommy Rossi | Courtesy of ©️archiviomariocervo

In questo tempio della musica sarda si è svolta la serata #nonmollaremai a carattere medico-divulgativo-solidale. Nata da un’idea dello speaker radiofonico Tommy Rossi, con la collaborazione dell’Ass. Culturale “Archivio Mario Cervo” e dei medici del reparto di Oncologia del San Giovanni Paolo II al fine di sensibilizzare le persone alla prevenzione e agli screening oncologici salvavita, a seguire stili di vita più sani per debellare l’insorgenza di forme tumorali.

Agli interventi degli oncologi seguono le esibizioni  (a titolo gratuito) di alcuni artisti sardi: il bluesman Francesco Piu e il gruppo etno-pop dei Tazenda e proprio al loro leader storico, Andrea Parodi, scomparso nel 2006 per un tumore, si dedica l’intera serata.
Inoltre, si promuove un fundraising per acquistare beni primari al reparto di Oncologia.

Il primo a prender parola è il primario di oncologia del GPII, Dott. Salvatore Ortu, che illustra brevemente la nascita del reparto inizialmente integrato nel reparto di Medicina.
Quando giunto ad Olbia nel 1992, dopo aver vinto il concorso di medico oncologo, organizzava un piccolo ambulatorio, grazie alla collaborazione del personale presente.

In seguito, ottenute nuove risorse finanziarie, nuovi spazi e nuove figure professionali riuscì a creare la realtà attuale che avrebbe permesso di seguire e prendersi cura dei pazienti oncologici nelle varie fasi.

Il cancro è una malattia che da un lato impressiona per i dati raccolti (su 160.000 abitanti della ASL Gallura, 1000 circa sono i pazienti oncologici per anno in Gallura, dato parziale perché si escludono le persone in cura presso altre strutture) dall’altra infonde speranza per la costante ricerca di terapie innovative e nuovi protocolli medici.

I pazienti in cura sono 7000, di cui 100 al giorno transitano in reparto per prime visite, follow up e terapie; 60 pazienti fruiscono dell’assistenza a domicilio in varie zone della Gallura; è attivo un hospice con 8 posti letto, pochi per una struttura che ha numeri importanti. (Si spera che arrivino nuove risorse per gli 8 nuovi posti letto promessi).

Dopo questa premessa di carattere organizzativo con allarmanti dati statistici, il Dott. Ortu ringrazia e ricorda il lavoro prezioso svolto dal personale infermieristico, riferimento costante e valido supporto per i medici e pazienti.

Francesco Piu | Courtesy of ©️archiviomariocervo

Ed ecco protagonista la musica con il talentuoso bluesman Francesco Piu che esegue alcuni brani classici del suo repertorio come l’intensa “Trouble So Hard” con una dedica a “Frantziscu,  faro per tutti i musicisti dell’isola”. Con parole di pura riconoscenza Piu ricorda Francesco Pilu, il carismatico musicista dei Cordas et Cannas, frontman, polistrumentista e voce del gruppo, rubato presto alla vita, lasciando sgomenti e increduli, chi lo conosceva.

Ora attinge dal passato leggendario della musica blues, con echi di Robert Johnson, padre fondatore, con sonorità frizzanti proprie dell’incredibile washboard, – strumento “povero” utilizzato fin dalle origini di questo genere musicale – e con la mitica armonica a bocca, che avvolge all’unisono la sua voce graffiante, calda e modula l’allegria sonora del washboard che trasmette vitalità, incoraggia.
Ciò prova come questo genere musicale sia autentica “poetica di sopravvivenza”, ( per citare lo scrittore Massimo Carlotto, che non scrive senza ascoltare blues)  anche se in realtà tutta la musica ha in sé questa potenzialità: aiuta a sopravvivere. È terapia per l’anima.  Lenisce ferite. Consola.  Acchiappa ricordi. Sfiora l’eterno.

Infine, prima di eseguire l’ultimo brano “Hold On” tratto dall’album “Pace e Groove” ripete l‘inno della serata #nonmollaremai perché è importante “resistere”.

Infatti, non bisogna mai perdere la speranza, ma al contrario ci si deve aggrappare per reagire, focalizzare bei ricordi e sensazioni provate e combattere. Ci si deve “incollare”, quasi aderire alle stupende emozioni che offre la vita espresse in tutto ciò che ci circonda: natura, cielo, mare, affetti più cari, animali domestici, tutto ciò che é vivo, che trasmette vita e che ci fa star bene. E, come ricorda lo stesso Piu nella canzone:

“Continua ad andare avanti e non sentirti mai solo […] 

Devi portare i tuoi sogni, i tuoi sogni amico mio 

Lungo ogni strada che percorri, 

in modo che possano prendere il volo”

Tommy Rossi e Teresa Pira | Courtesy of ©️archiviomariocervo

Dopo il breve concerto di Francesco Piu,  intervengono gli oncologi la dott.ssa Teresa Pira e il dott. Alessandro Masala, che espongono, con argomentazioni più tecniche e specifiche, i protocolli di prevenzione e screening; parlano dell’importanza di eliminare i fattori di rischio quali il fumo, l’obesità, la sedentarietà, i rapporti sessuali promiscui non protetti e l’abuso di alcolici (come prevenzione primaria).

Lo screening (detta prevenzione secondaria) comporta una diagnosi e se presenti lesioni precancerose si provvede a terapia o asportazione. 

La dott.ssa Pira esaustivamente parla: del vaccino (gratuito) HPV negli adolescenti sia maschi che femmine che rimuove il Papilloma Virus nel 95 per cento dei casi; dello screening gratuito attivo solo per mammella, colon-retto e collo dell’utero, ciò perché le statistiche hanno evidenziato una notevole riduzione della mortalità.

Dott. Masala continua a parlare di screening del colon-retto che nel 2023 è stato sospeso per mancati accordi con l’azienda farmaceutica che fornisce i dispositivi. Ma, sottolinea un dato infelice nel 2022 su 6000 lettere inviate per lo screening solo 1300 quelle evase e continua con l’approvazione di questo tipo di eventi al fine di sensibilizzare la popolazione a partecipare agli screening gratuiti e seguire i percorsi suggeriti.
Fare prevenzione è determinante perché questa forma tumorale, come riporta Dott. Masala, è la seconda per mortalità. I programmi di screening servono per ridurre questo dato, grazie anche ai “miglioramenti delle tecniche chirurgiche, all’innovazione delle terapie oncologiche”.

Si prosegue citando i markers tumorali spesso inaffidabili, a meno che non si abbia già una diagnosi; dei tumori del ramo encefalico che seppur trattati con terapie sempre più innovative presentano, purtroppo, un’elevata mortalità. Per questi tumori non esistono programmi di screening, ma si possono debellare seguendo sani stili di vita, eliminando i fattori di rischio primario precedentemente elencati e si conclude con un dato statistico sconcertante “l’80 per cento dei tumori cervico-cefalici sono correlati all’abuso di alcohol e sigarette” mentre il 20 per cento esulano da stili di vita impropri e possono esser di natura virale, HPV, virus di Epstein-Barr a ciò si aggiungono esposizioni a solventi, polveri,  etc. in ambito lavorativo che determinano i cosiddetti “processi di carcinogenesi”e sviluppano la malattia.

Interventi illuminanti su cui è bene soffermarsi e riflettere poiché nessuno è immune. Spesso si fugge davanti alla parola tumore,  si respinge perché prevale la paura dell’ignoto.  Gli ammalati si chiudono in loro stessi poiché le priorità rispetto alle persone sane mutano. Si cerca di vivere una vita parallela focalizzata sulle terapie e il recupero delle energie bruciate dalle terapie. Alla fine si sceglie “involontariamente” di parlare e condividere timori e perplessità con le persone  che affrontano lo stesso cammino per affinità e per combattere insieme, ma se si uniscono le forze, in un supporto reciproco, o chiedendo aiuto agli altri senza timore, la battaglia risulta essere meno dura e si ha la possibilità di vincere. 

Tommy Rossi, Alessandro Masala, Teresa Pira | Courtesy of ©️archiviomariocervo

Ecco, l’immenso valore delle tre parole #nonmollaremai, simbolo di  resistenza vitale, per sforzarsi di vedere bagliori, lì dove sembra dominare l’oscurità.

Oltre alla prevenzione, in fase di terapia è bene avere un atteggiamento positivo, liberare la mente da pensieri o situazioni spiacevoli con l’ausilio della meditazione (che io proporrei come disciplina nelle scuole dell’obbligo  al pari dell’insegnamento dell’educazione fisica) e praticare la gratitudine. 

A questo punto, nella notte vestita di musica appaiono i Tazenda, gruppo tra i più innovativi del panorama musicale sardo, che è riuscito a distinguersi per le rielaborazioni sonore, attinte dal patrimonio etnico dell’isola , con il rock e il pop, e per l’alternanza linguistica nelle strofe: sardo – nella variante logudorese – e italiano. 

Appare nella sua formazione attuale: Gino Marielli e Gigi Camedda,  icone della band sarda rispettivamente chitarra del gruppo e voce il primo,   e tastiera, piano e voce il secondo;  Nicola Nite, frontman del gruppo dal 2013, palesemente ben integrato anche nelle canzoni che hanno segnato la storia musicale del gruppo, quando erano presenti Andrea Parodi o Beppe Dettori.

I Tazenda:  Gigi Camedda, Nicola Nite, Gino Marielli | Courtesy of ©️archiviomariocervo

 

In loro compagnia si vive un affascinante e struggente viaggio nel tempo,  in quella memoria storica che amplifica ricordi e allunga la vita. 

Si comincia dal 1992, trionfo sanremese, “Pitzinnos in sa gherra” con le loro armonizzazioni – che ben definiscono la band conferendole unicità o meglio riconoscibilità – e con l’inserimento di due strofe scritte in lingua italiana dal cantautore Fabrizio De André.

Una canzone evergreen, dal tema di un’attualità sconcertante e dolorosa. Protagonisti i bambini che vivono nei territori colpiti da conflitti e guerre infinite, non conosceranno la spensieratezza, la purezza dell’infanzia nel giocare con le armi. Oggetti che annientano vite considerate alla stregua di un nulla.

Poi è la volta di “Carrasecare” del 1988, scritta con la collaborazione di  Piero Marras. L’indistinguibile sound, qui con ritmi più vivaci, racchiude l’essenza del carnevale barbaricino dove la presenza di rituali apotropaici richiama libertà, spensieratezza. Vivere senza limiti.

Un momento di struggente nostalgia si percepisce con “Domo Mea”, del 2007, canzone scritta in ricordo di Andrea Parodi con la  collaborazione di Beppe Dettori (allora solista del gruppo) ed Eros Ramazzotti.  Un brano indimenticabile,  con una melodia raffinata che sapientemente intreccia alla lingua sarda caratterizzanti e distinguibili sonorità del trio.

Si ricorda la collaborazione con i Modà nel brano “Cuore e vento”, scritto da Kekko Silvestri con Gino Marielli. Una lirica dedicata alla Sardegna,  isola di tradizioni millenarie,  dominata da intensi profumi, sapori e da un vento di maestrale che le fa da “corazza”  e da una bellezza quasi ammaliante,  di cui “anche la luna si arrende”e dove la stagione più bella è la primavera.

Il concerto continua attingendo ancora dal passato con Mamoiada, dedicata al piccolo paese omonimo, un brano del 1991 con risvolto sociologico. 

Ora il canto diventa più introspettivo, una delicata dimensione spirituale in La Ricerca di te (2007):  “Portami oltre il pensiero / Aldilà del mistero / Aiuta la mia Essenza ad andare via da ogni idea / Invitami ogni giorno alla ricerca di me”

Quando appare un quadro impressionista con “Spunta la luna dal monte” del 1991 – scritta da Gino Marielli, penna d’oro del gruppo – in collaborazione con Pierangelo Bertoli: una scena notturna tra luci dorate di luna che vibrano e abbracciano bimbi poveri che manifestano gioia pur nei loro semplici giochi di strada.

Infine non poteva mancare la canzone identitaria dei sardi, eseguita da tanti artisti tra i quali i Tazenda “Non potho reposare”.

Finisce con queste note la serata inaugurale di #nonmollaremai di Tommy Rossi and friends nel giardino dell’archivio tra episodi musicali che hanno reso lievi argomenti complessi e dolorosi, hanno nutrito lo spirito per le tante emozioni vissute, con una consapevolezza sempre più crescente: del perché la musica sia priva di confini e funga da antidoto alla nostalgia, nella sua immediatezza di cogliere ricordi e poterli rivivere; e inoltre, di quanto sia, da sempre, la migliore terapia per l’anima.

 

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